Il mio ideal: “Santo”

A Mammà

Mammà lo vuoi?
E’ dell’uomo nobile l’esser martire dell’ideal
Che egli in sua vita esser felice non può,
se non leal.
Anch’io bambino
scopersi in sulle dita la via che un dì lontano
percorrere dovea.
Nessun creder mi volea.
Più non parlai: forte in me solo mi strinsi e a Te,
o Signor, fortemente m’avvinsi.

E Tu vedesti o divo Gesù,
i pensieri che nel mio capo alato fiorivano.
Con voce eterna finché, ieri, dopo che m’ebbi
inebriato nel grande sacrosanto Eucaristico
mistero mentre in colloguio
a tu per tu con Te ero,
mi svelasti in vision di Paradiso il nobile ideal
ch’un dì m’avrebbe arriso.

Fu un’istante, di trasognar mi parea,
tanta fu la mia gioia che senza misura
tutto m’invadea.
Or nella vita non avrò più noia.
Un ideal ho, per il qual tutto farò,
battaglie, lotte, fatiche sosterrò.
Ideal di giustizia, di pace, di santità
del cui qual miglior fine in terra non vi sarà.

Con melodiosa dolce voce si Gesù parlò:
Missionario sarai, ambasciator presso
i barbari popoli ti farò.
Prega, combatti e spera e così avrai ciò
che ardentemente hai desiderato.
Sol non disperar, ma operar dovrai
da renderti degno d’esser chiamato.
Quanto vorrei da tutti esser amato.

                                                           

                                                     Padre Arturo D’Onofrio, 1933-34                                                         

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